Pensare il mondo come la tua casa. Quindi ripensare il mondo. Sentirti
dappertutto una parte del tutto. Non essere estraneo a nessuno e non
trattare nessuno da estraneo perché non ci sono barbari da cui non
poter apprendere un nuovo alfabeto. Non ci sono persone tanto lontane
da non poter sentire vicine. Prossimi. Sono tutti prossimi. Che vale
la pena incontrare e riconoscere. Persino amare. Magari col fascino
delle loro stravaganze e dei loro cibi piccantissimi. Un mondo di
profumi e di albe sui mari o dall’oblò di un aereo. E ridere di gusto
dinanzi all’apparente somiglianza di vocaboli che hanno tutt’altro
significato. Vale la pena abitare la casa del mondo. Perché il mondo è
una casa. Talvolta affollata e talvolta vuota. Dipende da te e da
quanto tu ti senta figlio di questa vita. Che in definitiva è un
viaggio con tanti passeggeri. Viandanti e pellegrini in cerca, come
te, di abitare il mondo con la leggerezza degli ospiti e non con la
sicurezza di chi sa dov’è l’interruttore della luce. Per questo vale
la pena annotare nomi sul taccuino dell’anima e riconoscere il mondo
in uno sguardo che non è il tuo.
Tonio dell’Olio
Responsabile di Libera International