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Pensare il mondo come la tua casa. Quindi ripensare il mondo. Sentirti

dappertutto una parte del tutto. Non essere estraneo a nessuno e non

trattare nessuno da estraneo perché non ci sono barbari da cui non

poter apprendere un nuovo alfabeto. Non ci sono persone tanto lontane

da non poter sentire vicine. Prossimi. Sono tutti prossimi. Che vale

la pena incontrare e riconoscere. Persino amare. Magari col fascino

delle loro stravaganze e dei loro cibi piccantissimi. Un mondo di

profumi e di albe sui mari o dall’oblò di un aereo. E ridere di gusto

dinanzi all’apparente somiglianza di vocaboli che hanno tutt’altro

significato. Vale la pena abitare la casa del mondo. Perché il mondo è

una casa. Talvolta affollata e talvolta vuota. Dipende da te e da

quanto tu ti senta figlio di questa vita. Che in definitiva è un

viaggio con tanti passeggeri. Viandanti e pellegrini in cerca, come

te, di abitare il mondo con la leggerezza degli ospiti e non con la

sicurezza di chi sa dov’è l’interruttore della luce. Per questo vale

la pena annotare nomi sul taccuino dell’anima e riconoscere il mondo

in uno sguardo che non è il tuo.

Tonio dell’Olio

Responsabile di Libera International

http://www.peacelink.it/mosaico/i/3053.html 

http://www.mosaicodipace.it/

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