Qualche giorno fa, complice il calendario (era il 1 aprile) insieme ai bambini di 3C
abbiamo parlato delle cose che a ciascuno piacerebbe sentirsi dire, abbiamo ho preparato dei cartelli con su scritto, a caratteri cubitali:
SOGNA
SORRIDI
SALUTIAMOCI
LASCIA PULITO
SII GENTILE
AIUTA CHI PUOI

Ci siamo sguinzagliati nei corridoi e dopo un quarto d’ora tutta la scuola sembrava essere più sorridente: uno dei nostri bambini della Terza C ha detto, tutto orgoglioso:
“Guardo il corridoio con i nostri cartelli e mi sembra che sorridano anche loro”.
Mentre facevo un giro da solo per controllare che fossero tutti fissati bene e che non fossero stati appiccicati in posizioni inopportune, esce da una seconda elementare un bambino che si mette a fissare uno dei cartelli. Sul cartello c’è scritto SORRIDI, il bimbo fissa il cartello, io fisso il bimbo. Il bambino si gira, mi fissa, poi mi chiede: “Perchè lo avete messo?”. Io gli dico: “Perchè ci piace sorridere, e a te piace??”. Mi guarda, poi in silenzio si scioglie in un bellissimo sorriso solare riconoscente e sdentato!

Piango!!!! Anche nel luogo di lavoro bisognerebbe fare la stessa cosa!!!!
La bella Italia. La bella scuola che si regge su educatori come questi e molti altri che, silenziosi, continuano a fare il loro prezioso mestiere con passione nonostante tutto. A loro va il nostro grazie.
Fiorella
Era da un po’ che l’idea mi solleticava; da quando, un giorno, nei corridoi della nostra scuola sono apparse decine e decine di cartelli che recavano la perentoria scritta “NON CORRERE”.
Dappertutto, ad ogni passo, dietro a colonne, vicino ai bagni, sui rettilinei che vedono i bambini sfrecciare verso i bagni… oh poveri noi!
Premetto che anche io ritengo la corsa nei corridoi un’attività un po’ spericolata, e a volte anche fonte di distrazione per le classi che, come la nostra, preferiscono lavorare con la porta aperta.
MA, diamine, se invece di ricordare bonariamente ai piccoli velocisti da corridoio di rallentare, ci si deve ridurre a tappezzare una scuola di divieti… siamo messi davvero male.
Per di più dare per scontato che, un cartello scritto a caratteri cubitali possa risultare un freno inibitore alla naturale esuberanza dei bambini, la ritengo una pia illusione.
Se un cartello oppure un’indicazione possono sostituire la relazione educativa, allora, basterebbe trovarsi in classe il 15 settembre, guardare la classe, consegnare i libri consegnando un biglietto con su scritto “Studia, ci vediamo a giugno”.
Troppi “No”, mi urtano proprio. Ed allora ci siamo messi all’opera!!!
L’ innocenza e la saggezza dei bambini sono fantastici!!non hanno utilizzato alcun no (del resto si dice che, soprattutto coi bimbi piccoli, per farsi ascoltare è meglio dir loro cosa devono/possono fare e non cosa non devono/possono fare, posto che, in automatico, non considerano i non/no e quindi, nel secondo caso, finiscono per fare proprio ciò che gli vietiamo)e hanno scritto solo cose positive, di rispetto e bontà.grandi ragazzi!!!
Cara Oriana,
Grazie per il tuo commento pieno di gentilezze.
E’ stato divertente, impegnativo, ed anche emozionante, sparpagliare per la scuola i nostri messaggi di pace e sentimenti.
Adesso la nostra scuola è più sorridente e colorata.