Una settimana da “dei”              (2 sett Green Campus)

Condividi

Si riparte alla grande , con la visita di un ospite di assoluta eccellenza presso il nostro campus di scuola estiva : il famosissimo poeta greco Omero.

La lezione di geografia , questa mattina è stata interrotta dell’anziano poeta greco Omero, cieco ma in grado di “vedere” e far “sentire” i caratteri e le caratteristiche più intime dei suoi personaggi.

Dopo la sua presentazione , le tribù preistoriche si sono cimentate in una prova di traduzione in metter greche di un messaggio che conteneva parte delle indicazioni che le avrebbero condotte a scoprire e a reinterpretare alcune vicende dell’iliade. Dopo la traduzione, le squadre, si sono spostate , ciascuna alla propria successiva postazione , nella quale hanno nuovamente messo alla prova le loro capacità mnemoniche logiche e di lettoscrittura, giocando a uno speciale “memory” con coppie di tessere disegnate e scritte in alfabeto greco. Ogni coppia memorizzata , garantiva un doblone speciale da usare una volta raggiunto il porto del Pireo o le mura di Troia .

Ma non è tutto rose e fiori …. Sul campo di gioco si potevano incontrare Ade, Nettuno e Zeus, i quali , sicuri nella loro onnipotenza e capricciosi come quasi tutti i potenti, si divertivano come matti a favorire ora una squdra ora l’altra, a derubarle, a ostentare il loro potere mettendo in atto dispetti e mettendo gli uni contro gli altri i poveri giocatori , greci o Troiani, senza alcuna differenza o ritegno.

Giunti al Pireo ( i greci) e a Troia ( i Troiani) le squadre hanno usato i loro punteggi per colorare e completare lo scafo di una nave greca e le mura di Troia.

Dato che rimanevano moltissimi mattoni ed assi, le squadre hanno potuto procurarsi le risorse che mancavano, risolvendo un nuovo cifrato , questa volta arirmetico, che ha portato ciascuna squadra a risolve 27 operazioni per poter raggiungere il proprio scopo.

Dopo un avventuroso pranzo al sacco le due fazion usi ritrovano con circospezione, mantenendo debita distanza.

Insieme riflettiamo sugli interventi dispettosi operati dalle divinità, ricordando anche le parole di Vittorio Alfieri nella satira della Milizia in cui parla dei banchieri e prestazioni che finanziano gli eserciti di ogni campo , favorendo ora questo è rovinamd l’altro , contribuendo alla morte della povera gente e guadagnandoci sempre e troppo.

Il maestro Giampiero racconta quindi i punti salienti della fine della guerra grazie allo stratagemma del cavallo e al lungo viaggio di rientro di Ulisse e i suoi.

Le vicende di Scilla e Cariddi, delle Sirene, di Medusa e dei Ciclopi sono talmente avventurose che si decide di riviverne le gesta . Superando le varie prove di destrezza, di uso competente dei sensi, di astuzia e di logica, proprio come Ulisse , le squadre scoprono , risolvendo anche un ultimo messaggio in greco, da quale città provengono e l’identità divina dei loro accompagnatori

Finalmente abbiamo una patria e una protezione suprema, ritorniamo alle nostre polis , nei prossimi giorni vivremo le particolarità di una convivenza civile in seno alla societa dell’antica Grecia.

Secondo giorno : impariamo a collaborare nella valorizzazione delle diversitá

Anche oggi abbiamo cercato di imparare facendo e di imparare giocando. Un po’ di aritmetica, un po’ di logica, un po’ di letteratura e storia, sensorialita e fisicità

Per diventare comunità cooperante, ogni cittadino della polis deve diventare la migliore versione di sé .

In questa seconda mattina , le bimbe e i bimbisvegli della scuola di Serravalle d’Asti, hanno seguito una interessante lezione all’aperto, tenuta dalla maestra Maria Azzurra, durante la quale hanno appreso le specificità dei sistemi educativi di Sparta e di Atene.

Ma ATTENZIONE ! Improvvisamente , la lezione viene interrotta da Zeus , Poseidone e Ade i quali hanno fatto notare che l’evoluzione , con tutte le sue innovazioni, scoperte e invenzioni , ha reso indispensabile la specializzazione dei singoli cittadini , ciascuno nella sua specifica competenza e professionalità.

Scopo di ciascuno diventa trovare il proprio posto, all’interno delĺa societá.

Detto fatto, gli dei si trasformano in pastore, musicista, danzatrice, atleta, attore, raccontastorie, astronomo…

Ciascuna e ciascuno hanno così potuto scegliere due laboratori (uno al mattino e l’altro al pomeriggio ) per potersi allenare, aggiornare, dotare di nuove abilità.

Alcuni aiutati da una dolce ninfa hanno costruito flauti di pan , altri con l’abile attore e la coinvolgente cantastorie hanno approfondito favole e testi teatrali della cultura greca, con l’atleta il Cilento era garantito e l’astronomo ha svelato i segreti di angoli ed allineamento astrali e , con il pastore …. formaggio greco per tutti

Adesso le polis sono davvero complete e la loro identità inizia ad essere davvero articolata . Ognuno è prezioso a fare qualcosa, ciascuno è ciascuna ha potuto scegliere liberamente il proprio campo di approfondimento e di espressione . La scuola a che ci piace apre a ciascuno tutte le strade ed offre opportunità nel riconoscimento dei talenti e delle inclinazioni naturali e personali.

Un’ esperienza talmente positiva e totalizzante che gli dei hanno addirittura concesso la costruzione dell’ oracolo , simbolo di cooperazione e condivisione.

Tutte le polis hanno così messo da parte invidie e sospetti e tutti si sono coinvolti in una splendida attività cooperativa: il montaggio di un enorme tendone comunitario , avvenuto dividendo l’intera procedura in singole fasi/azioni affidate a ciascuno

Insieme abbiamo costruito il tendone dell’ oracolo mettendo così le proprie abilita a disposizione di tutti costruendo qualcosa di importante per tutti

Apprendimento cooperativo , lettura espressiva, comprensione del testo, scienze ed educazione alimentare e corporea, linguaggi espressivi e valorizzazione dei talenti di ciascuno: queste le discipline, le competenze ed i valori sociali sviluppati e potenziati in questa giornata INSIEME

Mercoledì imperiale

Una terza giornata ricca di novità e di colpi di scena.

Al mattino i cittadini delle polis si raccolgono intorno all’ Oracolo e vi trovano la sacerdotessa che si dimostra subito disponibile ad accoglier doni ed offerte e a elargire consigli , previsioni e sacca profezie. La sacerdotessa propone alle polis di andare ad erigere un sontuoso tempio in ogni città (Il luogo destinato all’edificazione è segnato sulla mappa topografica ) .

Davanti all’Oracolo

Ad ogni polis viene affiudato un gruzzolo di monete con le quali abbellire il tempio. Il quantitativo di monete vado a in base alla varietà di mestieri ed arti sviluppate dai cittadini. Atene e Corinto ne ricevono più di tutti in quanto su di tutte le professioni sono esercitate in queste città. Scopriamo così il valore della pluralità e del mettere a disposizione della società i propri talenti ed inclinazioni.

Le polis partono, dunque e in circa mezz’ora , trovano il punto segnato sulla carta e costruiscono una struttura di rami e corde.

Poi , soddisfatti , ritornano all’ Oracolo per riceverne i complimenti .

MA QUALCOSA NON VA….

La sacra tenda è vuota e la sacerdotessa è scomparsa!

Gli dei intervengono seminando zizzania tra le polis: ” ho visto che i Corinzi si aggiravano nei pressi dell’oracolo… Gli ateniesi han finito prima è potrebbero aver rapito la sacerdotessa …. Sparta è famosa per le sue razzie …”

Inizia così una fase di guerre e combattimenti tra polis per rubarsi le monete .

Galop… galop… galop….

Le guardie macedoni

Nel pieno del combattimento fratricida, si sente un rumore di cavalli al galoppo. Si tratta di un drappello di guardie armate fino ai denti che inizialmente si limita a far rispettare la legge in modo rigorosissimo ma che via via si abbandona a ingiustizie e vessazioni , imponendo tasse , richiedendo riscatti e imponendo la sottomissione delle polis: chi si Atene e subito viene solo tassato, chi non si arrende, viene sconfitto in un combattimento impari e tutto il suo bottino viene sequestrato.

Sono le truppe di Alessandro Magno

Alessandro ( il grande? e le guardie macedoni)

Sappiamo che l’attivita più seria che i bambini possano svolgere, è proprio il gioco

Giocando con loro , in questo pomeriggio soleggiato abbiamo sperimentato insieme a loro una loro, possibile, autonoma risposta ad una situazione di ingiustizia e soverchieria, pur se , in questo caro, attuata in applicazione a leggi ( ingiuste): la disobbedienza .

Infatti i bambini, dopo una Inizia la arrendevolezza e alcuni combattimenti hanno –in modo del tutto autonomo- scelto di organizzarsi, variando lo schema di gioco, dimostrando di aver preso molto seriamente la situazione.

Così un nutrito gruppo di abitanti delle diverse polis ( una ventina) ha dapprima nascosto il bottino affidandolo a diversi mrmbri ( contravvendendo dunque la legfe del max 2 dobloni fuori dalla base) e scelto la via della macchia per sfuggire alle razzie delle guardie.

Noi “grandi” a quel punto avremmo potuto fermare il gioco richiamando i bambino all’osservanza delle regole , al fatto che non stavamo chiedendo il permesso per uscire dalle basi .

Conoscendo bene il terreno e sapendo che anche i piccoli lo conoscono e che tutti erano in gruppo, ed essendo noi sempre a pochissima distanza da loro , decidiamo di “stare al nuovo gioco: al gioco dei bambini” continuando a condurlo in modo funzionale al messaggio che volevamo trasmettere.

Le guardie si lanciano così in una manovra di accerchiament a tenaglia. Non visti dai fuggitivi, i soldati di Alessandro, seguendo tre percorsi diversi che affiancavano quello scelto dai bambini, li hanno pedinato e preceduti finché , calando ad un segnale convenuto dalle pendici delle colline del bosco , li hanno , finalmente circondati e costretti ad un confronto. Un’azione adrenalinica per tutti e ricca di comportamenti interessantissimi da un punto di vista sociale : slanci solidali verso chi rimaneva indietro, cooperazione, rifiuto a rispondere alle guardie, difesa dei deboli, circonvenzione da parte dei forti sui deboli.

Alessandro stesso tributa , l’onore delle armi agli sconfitti, proponendo condizioni di resa che ne limitano ogni autonomia e libertà pur garantendo la sopravvivenza delle polis.

Basta teatro, basta democrazia, basta emozioni e reazioni eccessive, nessun potere decisionale su abbellimento e sviluppo città, ma , in cambio, opere pubbliche e servizi , e protezione dai nemici stranieri.

Anche la scuola, diventa più irregimentata e e meno empatica . Si imparano tante cose, utili certamente ma senza alcuno spirito di sperimentazione o critico.

Con un gioco a quiz , con cruciverba , indovinelli e labirinti, tutte le bambine ed i bambini eseguono calcoli, rispondono a domande di grammatica, geografia, e storia. Niente di tragico l’apprendimento è salvo, manca solo la relazione, basta “accontentarsi”

Il patto viene stipulato di malavoglia ma lo strapotere dei vincitori non lascia scelte .

Si rientra al campo , dove Alessandro, grazie alla sua oratoria e al controllo assoluto della storiografia e delle informazioni, celebra questa nuova era e il suo trionfo come un passo di grandissimo progresso, arrivando addirittura a definirlo come voluto e desiderato dal popolo. Chi controlla l’informazione, controlla la storia. A suggello del patto e simbolo del nuovo corso , vengono tolte le maschere teatrali della tragedia e della commedia ( simbolo di una varietà e modulazione di emozioni e sentimenti) sostituendola con maschere anonime ed inespressivo. La firma del patto avviene con una grande X , proprio su tali , nuove maschere imperiali.

La giornata a finisce così, forse più ricchi ma certamente impediti nella libertà di esprimere idee ed emozioni personali.

Non c’è vita senza libertá
Ultimo giorno dedicato alla settimana a spasso nel tempo in antica Grecia.

“Ragazzi a scuola , su … dovete venire a lezione e bisogna che lavoriamo seriamente”.
Il maestro richiama le alunne ed alunni della scuola dei Bimbisvegli di Serravalle e tutti , diligentemente prendono posto , distanziati, nel cortile davanti alla lavagna.
“Alessandro Magno era un condottiero macedone vissuto circa tre secoli prima di Gesù ( linea del tempo, concetto di prima a e dopo, numeri relativi, anno – secolo – millennio), assai intraprendente che esploró e conquistò gran parte dei territori del medio Oriente dei Balcani spingendosi fin verso l’India.
Un personaggio controverso, volubile ed ccentratore, colto e amante del bello.
Si faceva amare moltissimo dai suoi soldati mentre era molto diffidente verso i suoi collaboratori e dignitari.
Si faceva seguire da schiere di cronisti e storiografi , grazie alle cui narrazioni lusinghiere e celebrazioni positive fece apparire come sempre positive ed eroiche le sue conquiste, certamente , nei fatti, vere invasioni di popolazion vicine. Regnó indiscusso e morìmolto giovane, forse avvelenato da a complotti di Palazzo.”

IL RE È MORTO … CHE NE SARÁ DI NOI?

La lezione viene interrotta improvvisamente da un corteo funebre di soldati e prediche disperate che annunciano con color la morte di Alessandro Magno.

I popoli conquistati , senza più il controllo assoluto dell’imperatore, si liberano e recuperano l’indipendenza.

Le nostre polis però scelgono di riunirsi ciascuna in parlamento e di riflettere sui pro ed i contro della cultura ellenistica, in modo da ri fondare l’indipendenza e la ritrovata libertà, cercando di trarre il meglio, sia dalla a cultura tradizionale greca sia da quella evolutasi durante il periodo ellenico.

Ci incontriamo tutti nell’aria davanti all’ Oracolo e ogni polis enuncia il risultato della discussione.
“Torneremo liberi alle nostre polis ma collaboreranno nelle difficoltá”
“Ogni straniero sarà benvenuto”
“Condivideremo le risorse”

Dall’oracolo si ode una voce
” bravi! La pace è un valore da costruite insieme, con coraggio e tenaci , grazie alle specifiche capacità di ciascuno … perché ognuno è prezioso per fare qualcosa. Come ciascun organo, muscolo e tessuto è fondamentale per l’organismo, così ogni cittadina e cittadino , pur nella diversità, è prezioso ed insostituibile per la Poleis e per questo , sacro agli dei!”

L’oracolo è pronunciato
Dichiaro la Pace e ciascuno, per renderla vera, dovrà trovare la disciplina , la competenza, la passione in cui essere da vero esperto e bravissimo.

Si tratta della PACE OLIMPICA!
Periodo in cui tutti si cimentano in attività fisiche, sfide logiche, esperienze empatica, giochi sensoriali per dimostrar a sè e agli dei, tutti i propri talenti e le proprie capacità.

Tutte le città escono quindi, guidate dalle proprie divinitá protettrici alla volta dei campi di gara.
Per tutto il giorno ciascuno si cimenterá in attività ludiche presentate da un grande amico, fanno del gioco e del cimento: Giovanni Lumini coadiuvato dal suo giro tritone, Rossano Dalla Barba.


Giochi matematico-logici, individuali e di coppia egiochi sportivi di squadra senza contatto come il KUBB. Il circuito di prove olimpiche era arricchito dalle prove di fiducia proposte dalla divinità dell’armonia mentre quelle di destrezza e sensorialità da un faunoe da una soldi da dei boschi.

Non esiste supremazia tra ragione, etica e sentimenti, così come non vi è competizione selvaggia nella nuova società desiderata e progettata dalle nostre polis.

Così la nuova Grecia che nasce dalll’ellenismo è un gruppo che “va al passo del più lento , in cui anche il più lento si mette in cammino”

Così si conclude questa avventurosa settimana, ci salutiamo tutti in attesa di nuove avventure

Le guardie macedoni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.