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“Oggi , 27 luglio dell, anno del Signore 1100 o giù di lì, cavalieri crociati prendiamo possesso di questa ingrata terra oppressa dagli infedeli e la liberiamo, come è giusto che sia, dichiarandola Terra Santa e liberata”
Il cortile della scuola di Serravalle è così invaso dalle truppe dei crociati che dopo una breve presentazione conducono i Muktar ribelli in catene per essere condotti in prigione.
Era un periodo difficile , l’impero era in crisi ed anche il papato.
Così in crisi che a furia di stampare soldi sia l’imperatore che i papà erano finiti in debito.
Molti qua e là iniziavano a lamentarsi e immediatamente le proteste venivano soffocate. Anche molti religiosi avevano iniziato a protestare perché proprio non riuscivano a capire perché si dovessero pagare le preghiere e le indulgenze del papà e dei vescovi .
Così alcuni si erano allontanati dalla Chiesa di Roma. Anche in medio Oriente un gruppo di studiosi e religiosi, dopo aver conosciuto cristianesimo es ebraismo e le religioni orientali, avevano scelto di percorrere una nuova stada: li guidava Maometto.
Il dato strano è che queste popolazioni vivevano in una terra importantissima ed il commercio , fertile e ricca di risorse.
Imperatore e papa , così decisero di andare a recuperare il controllo su quelle zone ” ma come si permettono di ribellarsi quelli là?”

Così inventarono le crociate.

Mentre tutto questo viene raccontato , il capitano crociato si distrae e i 5 muktar , capi delle tribù beduine intorno a Gerusalemme, veloci come gatti, sfuggono al controllo delle loro guardie e scappano a trincerarsi nella torre di guardia della loro città.

Furibondi i crociati chiedono alle popolazioni locali di andare ad attaccare la città è a conquistare il vessillo dopo averla espugnata.
Ma come beduini che combattono contro beduini?
Purtroppo si . Gli argomenti usati dai crociati: paura , inganno e denaro sono perfetti.

Detto dato le tribù partono alla conquista della città di Gerusalemme , soprannominata “la civetta” a causa della grande sapienza dei suoi studiosi.
Gli attaccanti smarchiati con un numero a tre cifre devono entrare di soppiatto e spennare la civetta sul vessillo , dopo avere sconfitto le guardie in combattimento dei galli… pardon delle civette.
Ci riescono alla perfezione ma non senza rimorso.
Alla fine si rendono conto di essere stati sfruttati dai crociati per combattere i loro stessi capi tribu: i Muktar.
Dopo un pranzo diviso in squadre e numerose scivolate sulle colline, le tribù si mettono per sentieri per cercare Alina e Jasmine Mouduh, Aicha e Wahab e provare a recuperare la loro fiducia.
Dopo numerose prove di abilità, di ricerca e protezione dell’acqua, dopo aver dimostrato coraggio destrezza e capacità logiche e risolto quiz linguistici e grammaticali e di lingua inglese, finalmente ogni tribù scopre a quale Muktar sarà asosciata .
Ci si ritrova nello spazio comune al prato dei Nani e i Muktar parlano con saggezza .
Noi beduini non abbiamo bisogno di città ma di libertà e tutta la sapienza la portiamo in noi , nel cuore e nella mente .
Abbandonare Lo le nostre terre per non dover combattere, la guerra si combatte con la pace e l’unico che vince una guerra è chi la guerra non la fa. Partiamo , come i nostri padri verso vie di pace e saggezza ad incontrare persone buone .
A proposito …. ci sono tre ospiti , che cosa li ha portati qui ?
I tre viandanti erano volontari della Lipu e “guarda caso” alla ricerca di un luogo dove liberare una civetta in carne possa e soffici piume.
Quale simbolo migliore per concludere questa giornata che non vedere sollevarsi libera felice in volo questo animale così caro ai saggi, ai sapienti e ai pacifici di ogni tempo.

Succedono “cose turche” durante il secondo giorno fra i beduini.

È martedì, le tribù beduine, guidate dai preziosi consigli dei loro ritrovati Muktar, hanno ormai preso la pacifica via del deserto.
Oggi è una giornata di preziosi incontri: le sapienti arti della botanica e della tintura vengono svelate dalle maestre della natura Adele e Rosa . Grazie a loro si estrae il succulento e dissetante succo di sambuco (imparando a distinguerlo dall’ ebbio non commestibile) e le proprietà tintorie della verga d’oro, del sambuco e del guado.

Grazie a due saltimbanchi incontrati per la via , si impara a riconoscere i ritmi ed i suoni corporei e a esplorare il cammino , usando i cinque sensi.

L’alchiimista astronomo svela alle tribù i segreti delle costellazioni ed insieme si Inizia la realizzazione di in grande astrolabio per la cui realizzazione risulta essenziale la comprensione dell’ingrandimento in scala, incluse tutte le operazioni relative e del concetto di angolo, di parallelismo e di traslazione.

Concetti , operazioni , competenze , argomenti vissuti al livello esperienziale attraverso un approccio ludico ed empatico.

Al termine della giornata (oggi ha fatto davvero caldo) una succosa e rinfrescante merenda a base di frutta di stagione fornita dalla bottega di commercio equo della rava e deĺla fava ci ristora e ci rinfresca.

Sotto uno stesso cielo

Le tribù beduine oggi si sono incontrate e la giornata è iniziata all’ordine delle risate, delle danze e dei ban.
Poi l’alcbimista ritorna a raccontare storie legate a costellazioni e stelle, racconta se fatto che alcune costellazioni , accompagnano i nomadi beduini nei viaggi desertici tra l’emisfero nord e sud.
La costellazione di Orione ad esempio .
Ma l’avventura odierna va proprio in questa direzione.
Apprendiamo che nel nostro territorio , le stelle della costellazione di Orione hanno proiettato la loro luce lasciando anche in dono alcuni tesori scientifici , storici e intellettuali. Risultati raggiunti da ricercatori studiose, filosofie, medici e scienziati arabi e beduini.
La ricerca di queste stelle ha portato le tribù a esplorare il nostro territorio in lungo e in largo in un raggi odi circa 3 km di raggio.
Dopo che tutte le tribù si sono dimostrate all’altezza dell’impresa intrapresa, e dopo una ricca e fresca merenda a base di frutta fresca e matura , tutti si sono ulteriormente cimentati in alcune esperienze fisiche, scientifiche logiche e matematiche.

Affrontare la paura e prende e in considerazione l’idea di ” lanciarsi ed affidarsi” con una discesa entusiasmante con la carrucola.
Proseguire la realizzazione dell’astrolabio gigante, ingrandendo in scala 1:50 la carta stellare.
Realizzare l’alambicco solare che permette di ottenere acqua fresca grazie al fenomeno dell’evaporazione

Orientamento, cartografia, aritmetica, scienze naturali, logica, resistenza fisica, cooperazione in un contesto ludico e sperimentale.

Per chiudere in gusto e bellezza

Termina oggi questo mese di campus estivo di scuola all’aperto.
Siamo insegnanti una Piccola Scuola pubblica , accompagnamo le nostre bimbe e bimbi nel loro percorso di apprendimento e crescita scolastica, adottando la metodologia bimbisvegli.
Dopo quest’anno di forzato allontanamento , e solitudine , spesso ansiogena, abbiamo organizzato questa esperienza di scuola all’aperto ( seppur inquadraata come centro estivo in quanto non inserita nel piano di offerte formative istituzionali della nostra scuola) per recuperare relazioni, per consolidare ed approfondire apprendimenti , per introdurre argomenti con metodologie accattivanti,interdisciplinari e pratiche.

Abbiamo fatto un mese di “scuola per finta” ma proponendo chiaramente questa modalità come attuazione delle linee guida per la ripresa formale delle lezioni a settembre.
Scuola aperta diffusa e all’aperto, senza mascherature , in cui “l’altro” sia sempre un valore ed un regalo.

In questa quarta a settimana abbiamo viaggiato nella storia e nella geografia vivendo le avventure dei beduini a cavallo dell’ X XI secolo.

Oggi partiremo per l’ultimo giorno di cammino , verso il termine delle attività e l’inizio di un nuovo percorso .
Abbiamo imparato sai beduini del deserto che in carovana ognuno sa essere prezioso per qualcosa e contemporaneamente di poter contare sugli altri.
Non si viaggia mai nel deserto da soli!

È così oggi ” cammineremo dove non ci sono strade tracciate, i nostri passi conosceranno la terra, …arriveremo dove non saremo aspettati e sentiremo di essere attesi da sempre, incontreremo l’altro è negli altri troveremo specchio di noi stessi”

Partiamo, e quando arriveremo, festeggeremo il viaggio e l’incontro con i genitori con una festa beduina.

La mamma di Amir e Roghia ha decorato le mani di tutti con segni e simnoli tradizionali mediorientali
Lo chef Cumalè ci insegna alcune ricette tipiche : hummus, pollo alla brace con riso al curry datteri e fichi secchi, pane alla curcuma, cous cous di verdure!

Un segreto curioso: sapete perché le ricette mediorientali non usano carne di maiale e sono piuttosto speziate?

Si tratta di una ragione igienica.

In quelle aree fa piuttosto caldo e gli alimenti possono andare a male molto facilmente. Così a presenza di spezie antibatteriche come aglio e cipolla, alloro e coriandolo aiutano a mantenere bassa la carica batterica nei cibi , specialmente nelle carni. La carne di maiale , sarebbe particolarmente soggetta ad andare a male perché più grassa di altre, e Questa sua particolare composizione la rende particolarmente pesante per climi caldi . Anche il piccante è usato per regolare la termoregolazione così come il te caldo bevuto regolarmente , aromatizzato con la menta.


Prima di incamminarsi ci fermiamo all’alambicco solare che avevamo preparato il giorno prima e…. MERAVIGLIA….FUNZIONA : nel contenitore interrato si sono condensata alcune gocce d’acqua . ABBIAMO ESTRATTO ACQUA DALLA TERRA.

Partiamo e arrivati a Briccalone iniziamo a preparare tutto per la festa .

All’orario prestabilito arrivano i genitori alla spicciolata, riunendosi , ciascun ai loro bambini sedendosi distanziati sull’erba per assistere alle articolate animazioni curate da Giovanni Mancaruso con le quali ogni tribù ha potuto mettere in scena la sintesi dei punti salienti del percorso storico, matematico, narrativo, scientifico sviluppato durante il mese.

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